La chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani
L'altra chiesa nel cuore di Empoli
La chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani si presenta come la tipica chiesa conventuale, priva di facciata e caratterizzata dal semplice e lungo fianco, aperto da due porte che prospettano su via dei Neri. Fu infatti sede dei frati agostiniani che vi si insediarono nel 1367.
Fu il priore Michele da Empoli, frate nel convento dal 1390 al 1432, a dare notevole impulso ala costruzione della chiesa che, già in quegli anni doveva aver assunto l’aspetto attuale, con quattro cappelle a sinistra, cinque a destra e tre absidali. Più lunga e complessa fu la costruzione del convento, dove si lavorava ancora nel XVI secolo mentre la chiesa, nel tempo, si era andata arricchendo di opere e arredi, grazie alla generosità sia delle famiglie empolesi che avevano ottenuto il patronato delle cappelle, che delle due Compagnie religiose, quella della Croce e quella della Santissima Annunziata, che qui risiedevano fin dalla fine del Trecento.
Con le soppressioni del 1808 i frati abbandonarono il convento, la chiesa diventò proprietà demaniale e fu gravemente danneggiata durante l’ultima guerra.
All’interno della chiesa sono conservate opere di grandissimo pregio.
Nella prima cappella sulla sinistra è custodita la tavola che raffigura San Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste. La tavola conserva una delle più antiche immagini di Empoli, cinta dalle mura trecentesche e contraddistinta a destra dalla facciata bicroma della Collegiata e a sinistra dalla mole di santo Stefano su cui svetta il campanile. La tavola è incorniciata dalla tela, di notevole fattura, di Francesco Furini.
Nel 1424, la Compagnia della Croce chiamò Masolino da Panicale ad affrescare la cappella di Sant’Elena. Il ciclo decorativo, che doveva essere uno dei più splendidi della pittura fiorentina del tempo, fu quasi completamente distrutto nel 1663. Rimangono soltanto alcuni frammenti e ampie porzioni delle sinopie. Il programma iconografico illustrava la millenaria storia della Croce. L’intervento di Masolino interessò anche l’area del transetto, dove ancora oggi sono ben leggibili la lunetta con la Vergine col Bambino tra angeli e il Sant’Ivo tra i pupilli.
Per l’altare della cappella dell’Annunziata, Bernardo Rossellino realizzò, intorno al 1447, il gruppo marmoreo dell’Annunciazione.
La chiesa conserva poi molti dipinti del Seicento toscano come la Natività del Passignano, consegnata nel 1621, gli affreschi con Dio Padre e gli Evangelisti di Ottavio Vannini e infine il Martirio di santa Caterina d’Alessandria, del senese Rutilio Manetti.
Dove
Via de Neri, Empoli
Informazioni
La visita alla Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani è compresa con il biglietto del Museo della Collegiata di Sant'Andrea