Madonna col Bambino
Franciabigio
La Vergine e il Bambino sono dipinti a monocromo, delineati a graffito e collocati entro una nicchia e su di un basamento, a fingere una scultura. I testi che ne parlano ricordano che il dipinto giunse al Museo nel 1871 e che in precedenza si trovava in una casa privata di Empoli, di proprietà Santini e in precedenza Del Frate. Nell’atto con cui l’opera venne donata al Comune si legge che, nella dimora in cui si trovava l’affresco, aveva vissuto «quel Cecchino del Frate alunno del celebre pittore Fra Bartolomeo» e questo aveva portato il Direttore delle Regie Gallerie Fiorentine a ritenere che l’opera empolese fosse uscita dal pennello del frate di San Marco.
Accantonata per evidenti motivi questa possibilità, l’umanità vivace che traspare dal volto della Vergine, memore dei modi di Andrea del Sarto, ha permesso di attribuirla a Franciabigio. Il gesto di Maria che stringe a sé il Bambino con grande naturalezza evoca un linguaggio quieto, impaginazioni limpide, un semplice naturalismo su cui si sarebbe costruita quella ‘terza via’ verso il moderno che anche a Empoli, nel corso del Cinquecento, riscosse tanta fortuna.