La Madonna assunta che dona la cintola a san Tommaso
Lorenzo di Bicci (Firenze, 1350 ca. - 1427)
La Vergine, in posizione rigidamente frontale, è assunta in cielo entro una mandorla di raggi dorati, sorretta da quattro angeli; regge con entrambe le mani la Sacra Cintola – una fettuccia verde intrecciata con l’oro come quella pratese – che sta per lasciare cadere nelle mani di san Tommaso, inginocchiato su un tappeto animato da motivi floreali stilizzati, davanti al sepolcro di marmo.
La tavola, in origine al centro di un polittico, è presente negli inventari del Museo della Collegiata già a partire dal 1863. Proviene probabilmente dalla cappella dedicata all’Assunta in Santo Stefano degli Agostiniani. Per quella stessa chiesa, Lorenzo eseguì la Crocifissione, pagata nel 1399 dalla Compagnia della Croce per la Cappella di Sant’Elena e oggi conservata nel Museo (inv. Carocci n. 6). Stringenti sono i confronti tra le due opere, sia nei tratti fisiognomici dei personaggi che nell’uso delle ombre a definire i volumi. Tipica di Lorenzo di Bicci, esponente di una fortunata bottega che attraverso il figlio Bicci e il nipote Neri estese la sua attività fino a tutto il Quattrocento, è la precisione e l’eleganza del disegno e dei motivi decorativi, come quelli, raffinati, in oro a missione e azzurro sulla veste di Maria.
Recentemente si è ipotizzato che a questo polittico smembrato vada ricollegato lo scomparto laterale destro con San Nicola da Tolentino (collezione della Cassa di Risparmio di San Miniato) che conserva l’originale cornice con clipeo da cu si affaccia la Vergine annunciata. La raffigurazione di san Nicola è piuttosto rara nella pittura fiorentina del XIV secolo e dunque è probabile la provenienza empolese del dipinto dal momento che in città la festività del santo era prescritta dagli Statuti del Comune.