Fonte battesimale
Rossellino Bernardo (Settignano, 1409 - Firenze, 1464)
Il fonte fu eseguito per l’ambiente che attualmente lo ospita, la piccola cappella destinata a fungere da Battistero. Secondo quanto si legge nell’iscrizione dedicatoria incisa sul basamento, lo straordinario manufatto fu donato da Antonio di Giovanni della famiglia Giachini (il cui stemma compare al centro della pedana) non appena nominato rettore della cappella battesimale di San Giovanni a Empoli in quel medesimo 1447.
Ricondotto a Bernardo Rossellino da Antonio Paolucci, anche in virtù dell’Annunciazione per Santo Stefano degli Agostiniani realizzata dal Rossellino a Empoli in quegli stessi anni, il fonte non ha pari a questa altezza cronologica per forma, dimensioni, qualità ma soprattutto per la scelta di rinnovare l’aspetto di un arredo in modo straordinariamente moderno. Il fonte battesimale di Empoli nasce in un momento in cui il rapporto con la classicità è talmente compiuto da evocare un confronto con la scultura antica. La vasca battesimale è concepita come un cratere a coppa decorato facendo ampio ricorso al repertorio ionico. Oltre alla baccellatura, la decorazione è caratterizzata dalla ripetizione del motivo di ovuli e dardi, scolpiti a rilievo bassissimo sul corpo del cratere e più aggettante lungo il labbro sporgente che prosegue sul profilo delle anse, fino ad avvolgersi seguendo le volute. Su di esse, aggrappati a festoni floreali, Rossellino pone due putti giocosi. Queste figure derivano dai genietti del mondo classico, spesso rievocati dagli scultori del Rinascimento. L’associazione di matrice aristotelica tra questi bimbetti e il soffio vitale che anima l’uomo, ben si sposa con la funzione battesimale dell’opera.
Iscrizioni sulla pedana DOM.ANTONIUS IOAH.NIS DE EMPULO B.TAE MARIAE MAIORIS PRIOR ET CANONICUS FLORENTINUS MCCCCXLVII