Due profeti
Scuola fiorentina
Le due sculture hanno trovato posto nella raccolta empolese con il riordino del 1956. Sulla superficie si conservano tracce di una coloritura a tempera bianca, evidentemente scialbata in epoca successiva, ed eseguita per fingere l’effetto del marmo. Il ricorso a tali soluzioni non è infrequente, dato che la manifattura della terracotta aveva costi più contenuti rispetto a materiali pregiati come il marmo. Le due figure – una loricata, l’altra avvolta in un ampio panneggio – dovevano far parte di un insieme più complesso del quale oggi non abbiamo notizia. Stilisticamente sono riferibili alla fine del secolo XVI e all’ambito di Giovan Battista Caccini (Giusti 1988).