Madonna in trono fra i santi Matteo apostolo, Guglielmo eremita, Barbara e Sebastiano
Pier Francesco Fiorentino (Firenze, notizie 1474 - 1497)
Il dipinto è riferibile a Pier Francesco Fiorentino da documenti d’archivio che attestano come nel 1474 Antonio di Matteo Ricci, facendo testamento, richiedeva agli eredi di erigere una cappella intitolata a san Guglielmo nella pieve empolese, ornandola con una tavola eseguita da «ser Pierus Francisci pictor». Dai documenti si apprende che per la tavola il Ricci aveva pagato ben trenta fiorini d’oro larghi e aveva addirittura approvato il disegno preparatorio.
Pier Francesco Fiorentino, prete, pittore, allievo di Benozzo Gozzoli, non rappresentava certo, alla metà degli anni Sessanta del Quattrocento, una scelta d’avanguardia. La tavola conservata al Museo della Collegiata è paradigmatica del suo conservatorismo, che gli garantì tuttavia il successo in Valdelsa e in Valdarno fino alla fine del secolo. La pala ha un aspetto arcaizzante, sia per la scelta di disporre le figure sacre sul fondo oro, affidando solo al trono centrale il compito di suggerire lo spazio attorno al quale i personaggi sono raccolti alla meglio, ma anche per alcuni dettagli ornamentali, come i nomi dei santi incisi sui nimbi e l’ondulatissimo orlo dorato del manto di Maria, di gusto addirittura tardogotico.
La perdita della cornice, che probabilmente risaliva al progetto presentato da Pier Francesco al committente, compromette notevolmente la nostra percezione dell’insieme per come doveva apparire originariamente.